Settimana Santa

Devozione e trazione familiare collettiva-Verbicaro

A Verbicaro durante la Settimana Santa oltre ai riti previsti dalla liturgia si accompagnano quelli che nel corso dei secoli il popolo ha adottato per rievocare i momenti più significativi della Passione del Signore e quelli che si sono tramandati per devozione e per il legame ad una tradizione familiare e collettiva. Tutto ha inizio la Domenica delle Palme con la benedizione, fatta dal sacerdote dalla scalinata della Chiesa di San Giuseppe, dei rami di ulivo e di palma portati dai fedeli, in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Dopo la benedizione segue la processione fino alla Chiesa Madre, dove viene celebrata la Messa con la lettura della Passione di Gesù. Resiste al tempo la tradizione dei “battenti” con il rito della flagellazione che ha inizio a mezzanotte del Giovedì Santo e si conclude dopo circa un’ora, precedendo la processione della passione di Cristo. Questo rito viene compiuto seguendo tempi e fasi precise scandite dalla tradizione: in un posto nel centro storico, dentro una cantina (u catuvu) il gruppo dei battenti, costituito da soli uomini, circondati da alcuni amici, consumano una cena a base di specialità locali (salumi, formaggi e agnello). Alle ore 22:00 il gruppo dei battenti si prepara a battersi in un altro locale. Si vestono con abiti e accessori di colore rosso; indossano una maglietta e un pantaloncino e sul capo portano un fazzoletto annodato sulla nuca, con un angolo ricadente sugli occhi; a piedi scalzi. Si dispongono in cerchio ed iniziano a schiaffeggiarsi le gambe. Un amico strofina loro, con un panno di lana, la parte anteriore delle gambe per far affluire il sangue più facilmente. Si percuotono le gambe con il “cardiddu” (un cilindro di sughero sul quale sono stati conficcati alcuni pezzi di vetro acuminati, in numero dispari, saldati con la cera). Appena il sangue inizia a fluire e macchia le gambe, i “battenti” stringono il “cardidd” tra i denti abbassando la testa e a braccia conserte ed in silenzio escono per le vie del paese. Compiono, a passo svelto, per tre volte lo stesso percorso della Processione dei Misteri che inizierà alle 3:00 di notte, fermandosi per battersi davanti alle chiese (non sono autorizzati ad entrarvi ma solo ad inginocchiarsi sui sagrati) e davanti alle edicole sacre, lasciando le impronte delle loro mani insanguinate. Il vino viene soffiato sulle gambe dei battenti, da persone di loro fiducia, che non abbiano mangiato piccante, per disinfettarle; spruzzano sulle ferite il vino dopo averlo riscaldato in bocca, facendosi trovare in punti prestabiliti. Dopo aver compiuto il loro percorso, i “battenti” vanno a lavarsi nella fontana vecchia del paese, un’antica fonte, un tempo fontana pubblica e lavatoio, costruita nel 1816, situata nel cuore del centro storico, sotto il portico dove dai primi del 1800 aveva sede l’amministrazione civica. Appena il sangue smette di fluire ritornano nel locale dal quale sono usciti, per rivestirsi con gli abiti ordinari.

Fonti testi: http://www.comune.verbicaro.cs.it/index.php?action=index&p=722 

Fonti immagini: https://www.facebook.com/proloco.verbicaro/photos/a.1299766930354755/1475545336110246/

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Non disponibile 87020 Verbicaro

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