Due regioni, (Basilicata e Calabria) tre province (Cosenza, Matera e Potenza) e un territorio con 140 mila abitanti: questi i numeri che potrebbero portare all’istituzione del Distretto del cibo del Pollino, nell’area del Parco.
L’argomento è stato affrontato in una riunione che si è svolta a Castrovillari, tra i sindaci dei comuni interessati e i rappresentanti di associazioni e di imprenditori privati.
Il distretto avrebbe la stessa estensione del Parco nazionale, con 67 aziende e un rapporto azienda-lavoratori dipendenti, pari a circa 1000 unità e un prodotto lordo vendibile di svariati milioni di euro.
È la prima volta che si mette in campo questo sistema per dare vita all’istituzione dei distretti del cibo a sostegno di sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali valorizzando le aree rurali interessate.
Diverse le filiere individuate dalla platea di imprenditori: Filiera lattiero casearia, vitivinicola, carni/salumi, dei prodotti da forno, cerealicola, frutti minori e frutta in guscio, del fagiolo e della lenticchia, olivicola, dell’outdoor e la Filiera della ospitalità diffusa ed extralberghiera.
L’attuazione del progetto passerebbe attraverso il Gal Pollino sul versante calabrese e attraverso il Gal Cittadella del sapere su quello lucano, “con al centro il Parco del Pollino”.
Insomma, secondo i promotori dell’iniziativa, gli elementi per costituire il Distretto del Cibo del Pollino, ci sono tutti ed è estremamente importante non farsi sfuggire questa sfida per intercettare opportunità di crescita. #visitpollino